17 MOTIVI NON POLITICALLY CORRECT PER CUI PARTIRE PER L'ERASMUS (PER ASOCIALI) – Before the mobility

Povero Erasmo.
Sì, anche io, giusto per dimostrare gli stereotipi sui Millennials, prima di fare domanda ho cercato su internet resoconti dell'esperienza Erasmus, motivi per andare e non andare, racconti di persone vere e non spot per gioventù cosmopolita.

Ma quelli che ho trovato non mi sono piaciuti per nulla.
Sembravano scritti da ragazzi usciti dritti dai libri di inglese delle medie, quelli con ragazzi di colori diversi che sorridono come in una pubblicità Mentadent con in mano dei libri, o seduti in un prato. Bellissima esperienza, perfetta per il cv, once erasmus forever erasmus, ti aiuta a crescere, a conoscere altre culture, ora ho una seconda casa, ho conosciuto i best friends della vita, ho imparato l'inglese, finalmente ho trovato qualcuno/a (no, questo non lo scriverebbero mai, in genere è in una forma tipo "esperienze multiculturali" o "provare cose nuove").

L'Erasmus, in realtà, come dirà qualsiasi persona onesta, è prima di tutto un grandissimo sbattimento, che comporta mille problemi, un sacco di persone che ti trattano come se fossi qualcosa appiccicato sotto la loro scarpa, e un sacco di tempo perso (mentre dovresti studiare).

L'Erasmus non è un viaggio studio all'estero di quelli che molti fanno a 14 anni alla modica cifra di mille o duemila euro per andare a Londra o a Cambridge a far finta di imparare l'inglese in mezzo ad altri italiani.
E' più come l'anno all'estero con Intercultura.

E quindi, sempre per confermare gli stereotipi sui Millennials, per consolarmi nei momenti di disperazione ho deciso di scrivere questa lista per persone che non sono uscite da una pubblicità (e asociali come me) per cui (forse) vale la pena comunque di andare in Erasmus.

Qualcuno leggerà questa lista, forse riderà, si sentirà meno solo, e soprattutto leggerà una versione diversa da quella della gggenerazione di gggiovani Erasmus© che sembra che non possa uscire dalla propria città e diventare grande senza questo fondamentale programma.

Questa è una lista per persone non estroverse e motivazionali, che sapevano che si può viaggiare (e data l'entità della borsa, costa anche meno) anche senza un programma europeo (e sarebbe bello che si potesse anche dare gli esami all'estero, magari quelli opzionali/crediti F/sovrannumerari, più facilmente).

Quindi, perchè partire?


- Per avere qualcosa da rispondere quando ti chiedono cosa fai/cosa racconti per almeno un anno (o di più a seconda della durata dell’erasmus e del tempo tra quando fai domanda e quando parti)*


- Per avere una risposta alla domanda “che fai” che invece che far morire tutto là farà proseguire la conversazione in modo non troppo difficile, perché a tutti viene spontaneo, anche se non gliene frega nulla di te, di chiedere “Oh, dove?” oppure “Come ti trovi?” per curiosità, quindi la solita conversazione comestai-benetu-bene-cosaracconti-nulla-nemmenoio-behalloraciao diventa un po’ meno patetica

- perchè il fatto di aver deciso di partire per l'Erasmus ti fa sembrare per forza una persona più "dinamica", "socievole" e "pronta all'avventura" e tutte queste cose che piacciono molto ai selezionatori, anche se in realtà sei "solo" una persona asociale che ama viaggiare e studiare. E in effetti il fatto di essere sopravvissuti alla burocrazia Erasmus è notevole di per sé

- Avrai una buona scusa per non passare le vacanze con i parenti (e se lo devi fare, avrai troppe cose da raccontare per lasciare loro il tempo di chiederti se hai un/a fidanzato/a)

- Hai una scusa decente per rispondere tardissimo ai messaggi, perché hai molto da fare con la burocrazia Erasmus (che poi è tristemente vero, non hai più una vita, ammesso che ne avessi una prima)

- Finalmente potrai avere una vita privata realmente privata, perché anche per i genitori più appiccicosi è difficile stalkerare i figli in un Paese straniero di cui non parlano la lingua (punti extra se poi andate in Paesi non europei, per i quali è necessario il visto, e che magari non hanno facebook ma usano altri social network, possibilmente in alfabeti diversi)

- Un'ottima scusa per gli errori grammaticali sia scritti che orali, perché “Scusa, l'abitudine a parlare inglese e/o la lingua locale tutto il giorno….” (più esotica è, meglio è) oppure l’evergreen “Oh, scusa, è un inglesismo involontario!” o anche “Eh, parlavo due/tre lingue diverse ogni giorno, sai, gli studenti internazionali…”
Ma in realtà pure prima di partire, perché stai imparando la lingua locale, e ovviamente mandi mail in inglese tutto il giorno

- Una scusa schifosa per troncare relazioni poco soddisfacenti (“Penso che non potremmo mantenere una relazione a distanza…” “Vorrei divertirmi in Erasmus…” oppure non rispondere direttamente, tanto nessuno può venire a cercarti o chiamarti a casa, no?). Seriamente, non fatelo. E' davvero vecchia. E contrasta con la nuova maturità che dovreste far finta di dimostrare al ritorno.

- Sentirsi giustificati nel non dare subito gli esami “perché magari li do in Erasmus…”

- Allo stesso tempo, sentirsi molto realizzati quando li dai, anche con un voto basso, perché essere riusciti a fare anche degli esami mentre passi le giornate tra uffici, mail a cui non ti rispondono, telefonate, professori psicopatici e soprattutto tanta ansia, ti da tutta un’altra soddisfazione

- Inoltre, ti sei rotto talmente tanto tra burocrazia e persone che ti rendono la vita impossibile, che ormai non potrebbe assolutamente fregartene di meno dei tuoi risultati accademici, quindi accetti qualsiasi cosa, e questo ti farà laureare prima.

- La speranza, corroborata dai racconti degli studenti che ci sono già stati, di poter dare facilmente gli esami più difficili, ovviamente.

- ma siccome in realtà sei asociale, è più che altro il fatto di sapere che all’estero gli esami sono principalmente scritti e non orali, quindi non devi interagire con nessuno.

- Inoltre all’estero puoi far passare per difficoltà linguistica la tua ansia sociale!

- Puoi dare all’estero gli esami con i professori più psicopatici, in modo da non doverli mai affrontare di persona.

- Ogni volta che qualcosa ti delude, pensare “Tanto tra qualche mese non sarò più nemmeno qui…” “Questo non mi mancherà quando sarò via!”

- Poter lasciar credere agli altri che stai vivendo la vita da twentysomething che molta gente si aspetta che tu viva (e della quale ti chiede spesso notizie), mentre in realtà sarai asociale come a casa tua!


* “Stavo pensando di fare domanda per l’Erasmus, dicono che sia una bella esperienza, sto valutando le destinazioni”
“Ho fatto domanda per queste destinazioni, sono dei posti molto interessanti!”
“Ho vinto la borsa Erasmus, sono così felice! Adesso devo fare un sacco di burocrazia”
“Ah, cosa racconto? Sto facendo un sacco di carte per l’Erasmus, e a proposito, vienimi a trovare!” – “Sto per partire, ovviamente tutto all’ultimo minuto ma sono felice!”
“Oh, sono in Erasmus, non sapevi? Non è semplice ma sto imparando molto…”
“Ehi, ciao! Sono in Erasmus ma sto per tornare, non so come farò a ripartire con tutto e dare tutti gli esami!”
“Come sto? Bene, ma sono appena tornata dall’Erasmus e mi manca, nonostante tutto…”

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